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Gay & Bisex

Arrampicata su roccia


di spitsfire
10.05.2015    |    6.455    |    3 9.6
"Si gira completamente a me e con i pantaloni alzati, ma una mano che massaggiava il pacco esordisce dicendo: "Hai voglia di farmi una pompa?"..."
Quel caldo pomeriggio primaverile, io e Jack ci eravamo organizzati per andare ad arrampicare in una palestra all'aria aperta, alle porte della nostra città. Alle due e mezza circa lo passo a prendere a casa sua, carichiamo corde, imbraghi, e scarpette e si parte! Jack, prima di essere un mio amico, era il fidanzato di una delle mie amiche più strette. Quando l'ho conosciuto, tra di noi c'è stata subito sintonia, sarà perchè lavoriamo nello stesso settore, oppure perchè abbiamo gli stessi gusti, sta di fatto che insieme ci siamo sempre divertiti. Lui si presenta come un ragazzo alto molto atletico per via dell'arrampicata che pratica da anni, capelli corti e scuri e due occhi marroni.

Mentre eravamo in macchina come al solito si parla del più e del meno, si ascolta un po' di musica, ma il viaggio non è molto lungo e dopo poco ci troviamo già in loco a scaricare tutta la roba e ad inerpicarci per i boschi prima di arrivare alla parete da arrampicare. Ci prepariamo ci infiliamo le scarpette, gli imbraghi e lui si prepara a salire per primo mentre io rimango giù per fargli sicura. Come da rituale, lui prima di salire si toglie la maglietta. Il suo fisico è qualcosa di quasi scolpito: muscoli belli tonici ma non pompati, le costole si intravvedono appena quando si gira e di pancia nemmeno l'ombra. I pettorali si fanno notare ma nulla di eccezionale, a contornare questa meraviglia un pelo nero, quasi da meridionale, che attira parecchio.

Il pomeriggio finisce in fretta, tra una scalata qua e una là, due sigarette e qualche risata. Prendiamo tutta la nostra roba per dirigerci alla macchina. Io imbocco il sentierino che attraversa il bosco per raggiungere il parcheggio, ma dopo poco arrivo ad un bivio e non so più da che parte andare! Lui che lì è di casa dice :"E' uguale, ma meglio andare di qua". Continuiamo a camminare e ci troviamo in una piccola radura del bosco, un posto dove la gente non passa spesso. Jack si ferma dicendo che doveva urinare e si gira di tre quarti verso un cespuglio. Io rimango a guardarlo, un po' per l'attrazione e un po' perchè ipnotizzato dalla stanchezza. Si gira appena con la testa verso di me per vedere se lo guardavo, e io noto che sta solo facendo finta di urinare. Si gira completamente a me e con i pantaloni alzati, ma una mano che massaggiava il pacco esordisce dicendo: "Hai voglia di farmi una pompa?". Io rimango un attimo allibito da questa richiesta, ma in pochi secondi realizzo che non avrei voluto sentire altro che quella domanda. Mi avvicino a lui che mi guarda con un mezzo sorriso, una faccia buffa di uno che si vuol divertire, e gli sposto la mano con cui si stava massaggiando il pacco. Comincio a muovere la mia mano sui suoi pantaloni di tela morbida. Dopo di che mi abbasso e faccio calare insieme a me i suoi pantaloni. A quel punto lui si toglie la maglietta. Mi trovo davanti questo ragazzo stupendo con il suo fisico atletico e peloso al punto giusto, con due gambe belle lunghe e toniche vestito solo con un boxer verde acceso della Tez***s. appoggio il mio naso al suo pacco, poi comincio a leccarlo, afferro l'elastico dei boxer e lo calo giù all'altezza delle ginocchia. Prendo dolcemente in bocca il suo arnese ancora a riposo e comincio piano piano a leccarlo. Sento che nella mia bocca si sta gonfiando velocemente. Ha un asta magnifica, lunga, venosa, grossa al punto giusto, con la mano destra gli abbasso la pelle e ammiro per una attimo la sua bellissima cappella rossa, prima di rimetterla in bocca e sentire che pulsa come un cuore. Jack ansima, emette gemiti di piacere, lo guardo e vedo che ha gli occhi chiusi e la testa leggermente reclinata all'indietro. Continuo il mio lavoro impegnandomi per farlo godere più che posso, fin quando una sua mano non mi si appoggia con dolcezza sulla testa e lui mi dice: "Stai andando benissimo!!". Questa sua frase mi eccita ancora di più e mi sprona ad aumentare la velocità. Dopo ancora uno o due minuti lui mi guarda e mi dice che sta per venire: ci siamo, siamo al momento che aspettavo di più. Io continuo non mi sarei mai più staccato dal suo stupendo cazzo, fin quando i gemiti non si fanno più intensi e ravvicinati, e sento che la mia gola si riempie di un liquido caldo che sa di uomo. Mando giù e continuo, rallentando, per pulirlo il più possibile. Guardo Jack che è in estasi, stremato, e contento. Prima di rialzarmi afferro i boxer verdi ancora infilati nelle sue gambe e glieli tiro su per rivestirlo, appena mi alzo del tutto mi ritrovo un baco a stampo sulle labbra. Mi guarda: "grazie!" mi dice. Come se nulla fosse mai successo torniamo a casa, prima di salutarci quasi contemporaneamente diciamo; "A quando la prossima arrampicata?"!
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